Polaroid 22
Settembre 1997
17 x 12 cm
88 pagine
11 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la tipolitografia Queriniana trecento esemplari, sessanta dei quali contengono, fuori testo, una fotografia di Vincenzo Cottinelli, stampata a mano su carta baritata Agfa Classic MCC 111 FB nel laboratorio Parolini di Milano.
A cura di Paola Ferretti.
Poeta, compositore, critico e narratore, Michail Kuzmin (1872-1936) fu una delle figure di maggior spicco nei circoli letterari e artistici pietroburghesi dei primi due decenni del secolo. Firmò alcuni celebri manifesti teorici (Della bellissima chiarezza, 1910, Dichiarazione di Emozionalismo, 1922) e rappresentò un punto di riferimento essenziale per le esperienze letterarie di molti giovani scrittori russi. Kuzmin fu autore di numerose raccolte di versi, apparse tra il 1908 e il 1929: Reti, Laghi autunnali, Colombelle dargilla, La guida, Ai due, Quadretti sotto il sipario, Sere non terrene, Eco, Parabole, Un nuovo Hull, La trota rompe il ghiaccio. Oltre a pubblicare una notevole mole di racconti e romanzi, lavorò intensamente per il teatro, scrivendo, tra laltro, le musiche per il Baraccone dei saltimbanchi di Aleksandr Blok messo in scena da Mejerchol'd. Nella Russia sovietica Kuzmin cercò a fatica una sua collocazione, collaborando con le istituzioni culturali frutto del nuovo ordine e continuando a dispiegare una notevole attività letteraria. Ciò non gli impedì tuttavia di essere progressivamente posto ai margini della vita culturale del tempo (venne definito da Trockij "un emigrato interno della Rivoluzione"). Morì di malattia nel 1936, in condizioni di isolamento e di gravi ristrettezze economiche.
Di Kuzmin sono apparsi in Italia diversi racconti: Vanja (Roma, e/o, 1981), La prodigiosa vita di Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro (Palermo, Sellerio, 1991), Le avventure di Aymé Leboeuf e Il viaggio di Sir John Fairfax in Turchia e in altri straordinari paesi (Brescia, lObliquo, 1991), Le imprese di Alessandro il Grande (Pordenone, Edizioni Studio Tesi, 1992), il principe Desiderio e altre fiabe (Pordenone, Edizioni Studio Tesi, Pordenone, 1992). Lunica raccolta poetica tradotta fino ad ora è La trota spezza il ghiaccio (Brescia, lObliquo, 1994).
I tre brani qui presentati in traduzione, isolati certo arbitrariamente nella produzione in prosa di questo autore, rappresentano tre prove di ispirazione italiana particolarmente convincenti, condotte nella forma del racconto breve, in cui il Kuzmin narratore eccelse, e incentrate su di un tema letterario a lui caro, ovvero la raffigurazione delle prime esperienze amorose di un giovane, più o meno adolescente. La scelta di questi racconti si ripropone di offrire al lettore tre modi per osservare il funzionamento di questo motivo a contatto con un paesaggio naturale e letterario ugualmente prediletto dallautore, quello italiano.
I tre racconti appartengono infatti a stagioni creative differenti, diversi sono il tono, il registro, landatura della narrazione, le fonti letterarie a cui rimandano. Senza forzare troppo la penna a Kuzmin, vi si può tuttavia rinvenire unità di protagonista e di tema, tenendo ben presente comunque che questa unità è spartita, a ben vedere, con un discreto numero di opere di questo autore. I tre personaggi maschili si muovono uno nella Firenze del Settecento, il secondo ancora in Toscana, ma a Scarperia, e il terzo a Venezia, allindomani della Rivoluzione Francese. Scanzonato il primo, il garzone Tommaso, spensierato, anche se mal gliene incoglierà, il secondo, lo sfuggente Narcisetto, forzatamente serio e paludato il terzo, Tiburzio, i tre perseguono però, con esiti più o meno compiuti a seconda dei casi, uno stesso obiettivo narrativo, ovvero luscita dal proprio stato di adolescenti con il concorso di esperienze del cuore variamente vissute o semplicemente prospettate.
Paola Ferretti