fuori collana 77
Ottobre 2022
22 x 22 cm
29 pagine
15 euro
Di questo volume sono stati ultimati presso la tipografia Euroteam trecento esemplari, quaranta dei quali contengono, fuori testo, una stampa ai pigmenti di Giorgio Bertelli e Vincenzo Cottinelli, realizzata su carta Hahnemühle nello studio Gusmeri Fine Art.
Nota di Massimo Raffaeli. Sedici immagini.
Giorgio Bertelli (Brescia, 1957) ha esposto per la prima volta nel 1981 presso la galleria Studio 80 di Aldo Bresciani. Dal 1985 affianca allattività di artista visivo quella di editore.
Vincenzo Cottinelli (Brescia, 1938) realizza, in modo analogico e in bianco e nero, ritratti di intellettuali, storie sociali, natura. Mostre personali dagli anni 60 in Italia e allestero; libri fotografici e pubblicazioni dagli anni 90.
Una contiguità che presto assume la cadenza di una fatalità connette lo sguardo di Vincenzo Cottinelli al segno di Giorgio Bertelli. Diversi per origine, formazione e riferimenti, tuttavia si associano per una affinità elettiva che li fa opposti e complementari come possono esserlo recto e verso di una carta, positivo e negativo di una foto o infine il reticolo rugoso del cretto che lascia affiorare in superficie una, in sé invisibile, pressione tellurica. Qui il fotografo e lartista in realtà non si limitano ad una associazione ma realizzano una vera e propria intersezione. I segni rispettivi rimangono distinti e però attivano una reciproca dinamica: Cottinelli, maestro della messa a fuoco più traslucida, può virare nello spessore dellatmosfera e talore nel flou mentre Bertelli, per solito riconoscibile dal segno crudo e sulfureo, qui opera per delicate sovrapposizioni e tenui velature di colori appena raffreddati. Se dunque la naturalezza non è mai un dato di partenza ma un punto darrivo (e anzi è il massimo dei risultati, dove il gesto darte si realizza nella perfetta dissimulazione delle procedure) davvero è Ònaturaleà211;, già allingresso, ladiacenza della foto, un frammento della proverbiale botanica di Cottinelli, al riquadro teneramente cromatico, poroso, che lì di fianco sembra dare ulteriore respiro. Ma si potrebbe anche dire, viceversa, che il fiore o la pianta danno peso e consistenza tridimensionale, come per linsorgere del principio di individuazione, al brulicare cromatico in cui si specchiano.
Massimo Raffaeli
Stampa ai pigmenti
240 x 360 mm
20 esemplari numerati e firmati da entrambi gli artisti