Daniele Gorret
Letteratura addio
Polaroid 46
Giugno 2010
17 x 12 cm
53 pagine
ISBN 9788888845845
11 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la Tipolitografia S. Eustacchio trecento esemplari, cinquanta dei quali contengono, fuori testo, un linoleum di Franco Rinaldi.
Daniele Gorret (Aosta, 1951) ha esordito nel 1984 con il romanzo Sopra campagne e acque (Guanda) al quale hanno fatto seguito dieci libri in prosa tra cui In solitaria parte (1989), La perfetta letizia (1992), Le contemplanze (1997), Avventure di vita e avventure di morte di Silvano Ligéri (1998), Eventi in un giorno di Emilio Tissot (2000), Le quaranta stazioni di Lorenzo Floràl (2004).
Negli ultimi anni ha pubblicato sei libri in versi: Ballata dei tredici mesi (Garzanti, 2003), Cantata di Denaro (Mobydick, 2006), L’Italia illustrata (Ananke, 2007), Crocefissi (Mobydick, 2007), Compendio di Retorica (Campanotto, 2008), Libro dell’Amante e dell’Amato (Joker, 2009).
È autore dei testi teatrali Collasso (1999) e Carie (2000), nonché di due saggi alfieriani. Ha tradotto classici francesi del Settecento e del Novecento.
Un pamphlet sulla troppo annunciata morte di Letteratura? Certo, ma Letteratura addio è soprattutto la constatazione, amara finché si vuole, di ciò che è ormai così patente da non esigere più denuncia: la vittoria del Quanto sul Quale ha investito l’ultima roccaforte, quella della Parola Letteraria, un tempo capace di giudicare il Mondo, oggi prostituita agli imperativi di Fatturato e Vendibilità.
Testimone nella propria carne di questa sconfitta, l’autore scrive da disperato evocando una pratica che sopravvive -clandestina solipsistica gloriosa- nella mente amorosa dei pochi non arresi.
