Polaroid 4
Ottobre 1988
17 x 12 cm
29 pagine
11 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la Tipografia Artigiana cinquecento esemplari, cinquanta dei quali contengono, fuori testo, una acquaforte di Angelo Boni, stampata a mano su carta Magnani di Pescia.
Nota di Maurizio Enoch.
Pierre Louÿs nacque a Gand nel 1870. Amico e spesso ispiratore di artisti quali Wilde, Gide, Valéry, Debussy, visse come poeta e romanziere la temperie letteraria della fine dellOttocento e degli inizi del nuovo secolo, dagli esordi parnassiani fino a una tarda adesione ai modelli simbolisti. Il suo nome è legato al tema dellamore sensuale e al recupero in chiave decadente della poesia erotica alessandrina: restano celebre esempio di questa vena le Chansons de Bilitis (1894), che Louÿs finse di tradurre da una poetessa greca dellepoca di Saffo. Fra le altre opere sono da ricordare i romanzi Aphrodite (1896) e La femme et le Pantin (1898), il romanzo autobiografico incompiuto Psyché ed il saggio Poétique, oltre a numerose raccolte di versi, poemi in prosa e racconti.
Pierre Louÿs morì a Parigi nel 1925.
La Danae di Pierre Louÿs è, in contrapposizione al mito positivo della luce e del sole, una Danae lunare, dai colori impressionisti, degna degli enigmatici cromatismi di un Debussy, una leggenda negativa il cui baricentro ed epilogo è per lappunto la sventura. Tessuto con densità e tensione linguistiche da poème en prose, il racconto svolge in una forma tripartita la primitiva disgrazia, il salvamento materiale e la definitiva sventura della madre di Perseo. Nei tre brevi e intensi capitoli - splendidamente inquieta, nel primo, latmosfera della solitudine in mare, in cui trova probabili echi il frammento patetico di Simonide del VI secolo a.C. - Pierre Louÿs affronta un restauro personale del mito, laddove il complemento di una storia arcinota si attua con unenfasi del suo aspetto femminile.
Maurizio Enoch