fuori collana 89
Settembre 2024
22 x 22 cm
51 pagine
15 euro
Finito di stampare nel settembre 2024 in centocinquanta esemplari presso la tipografia Grafica Sette di Bagnolo Mella (Bs).
Nota di Pasquale Di Palmo. Venti tavole di Giuseppe De Vincenti, venti di Giorgio Bertelli.
Giorgio Bertelli (Brescia, 1957) ha esposto per la prima volta nel 1981 presso la galleria Studio 80 di Aldo Bresciani. Dal 1985 affianca allattività di artista visivo quella di editore. Unampia documentazione sul suo lavoro è in Giorgio Bertelli: Via Crucis e altri disegni (a cura di Maurizio Cecchetti, Electa, 2000) e in Giorgio Bertelli, disegni e libri 1979-2019 (con scritti di Piero Cavellini, Sandro Lombardi e Fabio Sargentini, Spaziocontemporanea, 2019).
Giuseppe De Vincenti (Acri, Cosenza, 1954), laureato in lingue straniere, si è da sempre dedicato alla pittura. Viaggi in Italia e Francia lo hanno avvicinato allarte contemporanea. Stabilitosi a Brescia nel 1980, ha studiato il paesaggio mediterraneo, tema privilegiato della sua indagine pittorica. Mantiene un legame costante con la terra dorigine, divenuta sguardo e luogo mentale della propria pittura. Partecipa ad esposizioni personali e collettive dal 1979. Nel 2022 ha esposto a Cà la Ghironda ModernArtMuseum, Zola Predosa (Bologna).
Il dialogo tra Giorgio Bertelli e Giuseppe De Vincenti si manifesta, dopo decenni di amicizia e attiva frequentazione, in questa mostra tramite il motivo della contrapposizione. Il titolo stesso rimanda a quello di una plaquette di Edoardo Albinati e Paolo Del Colle, Mare o monti, edita dallObliquo nel 1997, contenente un poemetto scritto a quattro mani, commentato da un nucleo di fotografie di Marco Delogu. In realtà la scelta del titolo è pretestuosa, rifacendosi semmai a quella dicotomia evidente nelle opere dei due artisti sin da uno sguardo superficiale. Mare per De Vincenti che, sulla scia dellamato Guccione, rinvia a paesaggi mediterranei permeati di una luce che sembra sprigionarsi dalla carta, mentre Bertelli opta per il tema dei monti che si stagliano con il loro profilo duro, scabro, frastagliato, nella dimensione implosiva del bianco e nero.
Tale contrasto si evidenzia non solo in ambito cromatico ma nelluso dei materiali adoperati su un supporto cartaceo della stessa misura: la resa abrasiva, ruvida e corposa del pastello a olio per Bertelli fronteggia matite colorate e pastelli morbidi di De Vincenti.
Pasquale Di Palmo