Polaroid 41
Marzo 2005
17 x 12 cm
51 pagine
ISBN 9788888845265
11 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la Tipolitografia S. Eustacchio trecento esemplari, cento dei quali contengono, fuori testo, una litografia di Giuseppe Uncini, stampata a mano su cartoncino Tintoretto Fedrigoni.
A cura di Carmine Mangone. Due poesie di Georges Bataille e René Char.
Lopera letteraria di Maurice Blanchot (1907-2003) si pone allestremo del comunicabile e ha quasi un carattere neutro. Può essere una lettura affascinante, avere delle pretese di logica, introdurre magari una parvenza di narrazione, ma sarà sempre priva di un epilogo, di un perimetro, finanche di una chiara appartenenza ad un genere. Apparirà quindi ogni volta come lo spazio di un attraversamento senza fine, di una scrittura che si colloca in prossimità della morte, vissuta però non come limite - come ciò che non può essere detto -, bensì come uninfinita, oscura riserva di senso da cui riemergere attraverso il dire.
Io non sono né saggio né ignorante. Ho provato gioie. È troppo poco dire: sono vivo, e questa vita mi dà il piacere più grande. La morte, allora? Quando morirò (forse tra breve), conoscerò un piacere immenso. Non parlo del pregustare la morte che è insulso e spesso sgradevole. Il soffrire abbrutisce. La grande verità di cui sono sicuro è invece questa: provo nel vivere un piacere senza limiti e avrò nel morire una soddisfazione senza limiti.