Polaroid 26
Ottobre 1997
17 x 12 cm
121 pagine
13 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la tipolitografia Novalito cinquecento esemplari, trentacinque dei quali contengono, fuori testo, un disegno originale di Aldo Bresciani, realizzato a grafite su carta Tiziano delle cartiere Miliani di Fabriano.
Nota di Giacomo Trinci.
Mauro Curradi è nato a Pisa nel 1925. Ha lavorato a lungo allestero negli Istituti italiani di Cultura di Tel Aviv, Stoccolma, Addis Abeba, Nuova Delhi e Tunisi. Collaboratore di "Paragone" e "Nuova Corrente", ha pubblicato un volume di racconti, Città dentro le mura (Carucci, 1957), e i romanzi Gli ermellini (Carucci, 1954), Schiaccia il serpente (Mondadori, 1964), Via da me (Mondadori, 1972), Cera e oro (Sestante, 1993).
Curradi, in questa concentratissima storia di relazione pericolosa fra i due protagonisti in fuga dallOccidente (Michele, lamericano Brad), e una terra maleamata come la loro infanzia, rappresentata qui dai due Yemen, disegna in realtà una vertiginosa, lucida costruzione da racconto filosofico, con al centro il labirintico, stremante percorso della conoscenza. Ciò che scatena la nostra curiosità, è come se frenasse in pari tempo anche la possibilità di amare; così avveniva anche nellampio, splendido schermo di parole inventato nel libro precedente sullEtiopia, Cera e oro, pubblicato qualche anno fa e passato quasi sotto silenzio, salvo rare, preziose eccezioni. Curradi vuole qui approfondire quello spazio della "dissimulazione onesta" intesa come disciplina costitutiva di quel che resta della nostra spiritualità borghese.
Cannocchiali, rullini di macchine fotografiche, scatti, congegni elettronici, cercano di strappare allignoto quegli spazi del mondo che ci raggiungono come nodi di non ascoltate previsioni di morte; gli strumenti della nostra barocca indagine del destino si richiudono su se stessi alla fine del libro, portandosi una strana sapienza dellamaro, dellinesorabilmente perduto.
Giacomo Trinci