Ozî 63
Dicembre 2005
17 x 12 cm
39 pagine
ISBN 8888845232
11 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la Tipolitografia S. Eustacchio trecento esemplari, ottanta dei quali contengono, fuori testo, unacquaforte di Tino Stefanoni, stampata a mano da Luciano Pea con torchio calcografico su carta Rosaspina Fabriano.
Traduzioni di Gianni DElia e Attilio Lolini. Note di Antonio Prete e Ginevra Bompiani.
Edmond Jabès, nato al Cairo nel 1912, è vissuto in Egitto fino al 1957 quando, espulso perché ebreo, si è stabilito a Parigi, dove è morto nel 1991.
Tra le sue opere ricordiamo Costruisco la mia dimora (1959), Il libro delle interrogazioni (1963), Libro delle somiglianze (1976-80) e Libro della sovversione non sospetta (1982).
Di Jabès in Italia, a cura di Attilio Lolini e Antonio Prete, è stato recentemente ristampato Canzoni per il pasto dellorco (Piero Manni editore, 2004).
Così, una lacrima insignificante, fra grida e pianti deternità, attraversa da parte a parte limmenso canto damore, diviso in tre cantiche, al quale Dante ha voluto dare questo titolo ambiguo: La Commedia.
Tutto ciò che non era ancora mai stato visto da alcuno, si srotola sotto i nostri occhi atterriti o abbagliati.
Ed un libro si fa libro attraverso il suo sprofondare nelle tenebre ed il lento risalire per gradi verso la luce.
Spettacolo divino, rivisto minuziosamente e di nuovo dato alla luce da parte di un poeta di genio, un poeta di ieri e dellavvenire.
La modernità è, forse, linsuperabile.