Ozî 54
Aprile 2004
17 x 12 cm
59 pagine
ISBN 888884516X
11 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la Tipolitografia S. Eustacchio trecento esemplari, trentacinque dei quali contengono, fuori testo, un disegno originale di Marco Jaccond.
A cura di Paolo Galvagni.
Vladimir Majakovskij è uno dei più chiari rappresentanti dellarte russa davanguardia negli anni dieci e venti del Novecento. Nasce nel 1893 a Bagdadi in Georgia. Nel 1906, rimasto orfano di padre, si trasferisce con la famiglia a Mosca. Nel 1911 conosce David Burljuk, poeta e pittore, e si avvicina al suo gruppo (Krucënych, Chlebnikov, Kamenskij). Lanno seguente esordisce con alcuni versi sullalmanacco "Schiaffo al gusto del pubblico", dove appare anche il manifesto del nascente futurismo russo. Nel 1913 pubblica il primo volume di versi Io. Tra il 1913 e il 1914 compie con i futuristi una tournée nella Russia meridionale. Tra il 1915 e il 1917 pubblica alcuni dei poemi più significativi: La nuvola in calzoni, Il flauto di vertebre, La guerra e luniverso.
Accoglie con entusiasmo la rivoluzione dottobre. Sono gli anni in cui scrive testi ispirati ai nuovi ideali (Mistero Buffo, 150.000.000) e si occupa di disegni, slogan e stornelli per i manifesti propagandistici della ROSTA [Agenzia Telegrafica Russa]. Compie numerosi viaggi allestero (Parigi, Berlino, New York, Cuba). Nel 1926 percorre instancabilmente la patria per recitare i suoi versi. Alla fine degli anni venti Majakovskij avverte con sempre maggior forza di non essere in sintonia con la nuova realtà sociale, come dimostrano le commedie La cimice e Il bagno, pervase da una satira sferzante verso limperante filisteismo. Nellaprile del 1930 si toglie la vita.
Sul lastricato
della mia anima erosa
i passi degli ossessi
intrecciano talloni di frasi dure.
Dove le città
sono impiccate
e nel cappio di una nube
sono intirizziti
i colli curvi
delle torri -
cammino
da solo a piangere,
che dal crocicchio
sono state crocefisse
le guardie comunali.