Interferenze 18
Maggio 1992
24 x 17 cm
108 pagine
13 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la tipolitografia Emmebigrafica cinquecento esemplari, cento dei quali contengono, fuori testo, una serigrafia di Pierluigi Pusole, stampata a mano su carta Magnani di Pescia.
A cura di Anastasia Pasquinelli.
Vladimir Vladimirovic Nabokov (1899-1977) è uno degli autori russi più interessanti e originali del nostro secolo, la cui opera, svoltasi tutta nellemigrazione, si inserisce come contributo essenziale nella storia della letteratura contemporanea.
Nato a San Pietroburgo, emigrò nel 1919; visse prima in Inghilterra, poi a Berlino dal 1922 al 37, in Francia fino al 40, quando si trasferì negli USA; nel 1960 si stabilì in Svizzera, dove morì.
Tra le sue numerosissime opere letterarie, segnaliamo i romanzi: Invito al patibolo (1935), Il dono (1938), La vera vita di Sebastiano Knight (1941), Parla, ricordo (memorie, 1954), Lolita (1955), Fuoco pallido (1962), Ada, o dellardore (1969).
Ne Linvenzione di Valzer - farsa grottesca e al tempo stesso cruda tragedia dellattentato alla libertà - rivive, in modo del tutto originale, la tradizione del teatro russo, da quello satirico del 700 a quello dello sfrontato realismo bulgakoviano; essa include inoltre lesempio degli esperimenti dellespressionismo tedesco dei primi decenni di questo secolo: il talento teatrale si aggiunge così a quello letterario di Nabokov, mago e prestigiatore della parola poetica.
Il dramma Il Polo fu impostato dallautore come metafora sul tema dellemigrazione russa postrivoluzionaria; la vicenda di Sket e dei suoi compagni costituisce per Nabokov un «modello» dellesilio russo, il cui punto centrale appare quello dellorgogliosa solitudine, della fedeltà morale alla propria sorte, consentendo di sopportarla e di accettarla con incrollabile forza danimo.
Il tema de Luomo dallURRS è quello della drammatica condizione degli emigrati russi nei primi anni 20 a Berlino, città che fu abbastanza a lungo il centro principale dellemigrazione intellettuale russa. Attorno allenigmatica, ambigua figura di Kuznecov, lattivista, il mediatore, portatore delle più segrete, irrealizzabili speranze degli esuli, si muove un gruppo di sradicati in balìa di una sorte incerta ed ostile, tra loro uniti da questo comune destino. Nella descrizione «oggettiva» del comportamento dei personaggi è racchiusa la carica, tutta «soggettiva», della dolorosa coscienza di unineluttabile tragedia storica, vissuta e sopportata dagli esuli con radicale ironia e con unestrema, disperata forza morale.
Anastasia Pasquinelli