Interferenze 16
Aprile 1991
24 x 17 cm
37 pagine
13 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la tipolitografia Emmebigrafica cinquecento esemplari, cento dei quali contengono, fuori testo, una fotoincisione di Marco Mazzucconi, stampata a mano con torchio calcografico su carta Magnani di Pescia.
Nota di Francesco Scarabicchi. Cinque tavole di Marco Mazzucconi. Pubblicato in collaborazione con la Galleria Massimo Minini, Brescia.
Luigi Santucci (Milano, 1918) ha pubblicato: In Australia con mio nonno (1947), Lo zio prete (1952), Il velocifero (1963), Orfeo in paradiso (1967), Volete andarvene anche voi? (1969), Se io mi scorderò (poesie, 1969), Non sparate sui narcisi (1971), Come se (1973), Il Mandragolo (1979), Il bambino della strega (1981), Brianza e altri amori (1981).
Affermare anche a rischio di irritare, indisporre, disturbare. Gioia e allegria come «segni particolari» di una origine, eredità di quella «perfetta patria». Fuga dallEgitto ribadisce, accentua ed accenta la «frase» ripetuta, il leitmotiv, insiste su «quel paese non suo» (linfanzia), da Gesù a noi e ancor prima, indietro fino a chissà dove, epifania prediletta di un regno di armonia e bellezza, quel volto a labbra ferme che sa la verità del mondo e non la dice poichè impronunziabile. Lunica redenzione è nella memoria della gioia, in quel perenne respiro, in quel fiato inestinguibile? Santucci sembra affermarlo senza possibilità dequivoco; stan lì le pagine a dirlo, anche le più dolenti e amare come i versi di Se io mi scorderò (1969) ai quali venne consegnato il pianto e il gelo per la morte della madre. Nonostante quel velo nero, quella perdita, quella sottrazione, quel furto irresarcibile, nonostante lorrenda ferita, egli alla gioia non rinunzia, a quella purezza senza opacità, a quel cristallo senza crinature. La gioia pertiene al prima, non ha lessico, non ha grammatica, non ha sintassi; preverbale, dimora in noi e aspetta che la si riconosca.
Francesco Scarabicchi