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Franco Fortini

Dei confini della poesia

Interferenze 1
Maggio 1986
24 x 17 cm
20 pagine
13 euro

Stampato in mille esemplari presso la Tipografia Artigiana.

Della molteplice, intensa attività di Franco Fortini (Firenze, 1917) testimoniano raccolte di poesia (Foglio di via e altri versi, 1946; Poesia ed errore, 1959; Questo muro, 1973; Una volta per sempre, 1978; Paesaggio con serpente, 1984), volumi di memorialistica e narrativa (Giovanni e le mani, 1948; Asia Maggiore, 1956; Sere in Valdossola, 1963; I cani del Sinai, 1967; L'ospite ingrato, primo e secondo, 1985), saggi ed opere critiche (Dieci inverni, 1957; Verifica dei poteri, 1965; Ventiquattro voci, 1968; Saggi italiani, 1974; I poeti del Novecento, 1977; Questioni di frontiera, 1977; Insistenze, 1985), traduzioni (una scelta di versioni poetiche è in Il ladro di ciliege, 1983).

Cosí la nostra generazione ha potuto vedere il trionfo della trasformazione della società in spettacolo, anzi in quella sua specifica forma che gli etnologi chiamano della «festa crudele». La sua trasformazione in «testo» ossia in apparenza e fantasma. La lotta contro gli esseri abusivi che abbiamo generato e che ormai ci abitano, contro gli spettri del pieno giorno, nati anche da quella che si chiama «l'autonomia dei significanti» è una lotta collettiva ossia politica. L'esaltazione di caratteri formali dell'arte e della letteratura e l'accentuazione del ruolo delle strutture non è che l'altra faccia della loro liquidazione in nome della immediatezza, della vitalità, delle equivalenze fra le differenti «produzioni di senso».

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