FCL031
Luciano Fausti

Nel novecento a Brescia

La presenza di Renzo Baldo nella vita culturale e civile della città

fuori collana 31
Ottobre 2005
21 x 15 cm
727 pagine
ISBN 8888845240
30 euro

Stampato in cinquecento esemplari presso la Tipolitografia S. Eustacchio.

Luciano Fausti insegna storia e filosofia nei licei e fa parte, dal 1975, della Fondazione Clementina Calzari Trebeschi. Ha collaborato a riviste e quotidiani. Tra l’altro ha scritto nel ’78, con Guido D. Neri, per i "Quaderni" della Fondazione, Il marxismo dissidente nelle democrazie popolari dal 1945 ad oggi; ha curato nell’83, con P. Zanelli, il volume di Autori Vari Filosofia sapere insegnamento, ed. Paideia; introdotto nell’86 il volume di Autori Vari Rileggere Marx. Esame delle opere principali, Fondazione C. C. Trebeschi e pubblicato nel ’98 Intelletti in dialogo. Antonio Gramsci e Piero Sraffa, Fondazione Guido Piccini - La Piccola editrice, Celleno.

Il libro offre uno sguardo sulla cultura e la società civile bresciana del Novecento, focalizzando l’attenzione sul pensiero e sull’opera di uno dei suoi protagonisti: Renzo Baldo.
La narrazione prende le mosse dagli anni della sua formazione e apre squarci sulla vita sociale, culturale e politica di Brescia tra l’avvento del fascismo e la liberazione. Più articolata è l’analisi della seconda metà del Novecento, in ragione della sistematica presenza di Renzo Baldo nei settori chiave della vita culturale cittadina: dalla scuola, in cui ha operato per qualche decennio, ai giornali, dove ha svolto un ruolo di aggregazione di energie e di diffusione di idee; dalle organizzazioni culturali, nelle quali ha collaborato con intellettuali di diverse generazioni, agli interventi e ai dibattiti pubblici.
La sua opera e il suo pensiero, espressioni di un percorso umano e intellettuale di estremo rigore, sempre sollecitati da realtà più ampie, si muovono nella dimensione della città, chiamano in causa una comunità che cambia, gli uomini che l’hanno animata e il vario intrecciarsi e scontrarsi delle idee. Da questa angolatura emerge il tumultuoso svolgersi della società civile bresciana nelle sue fondamentali articolazioni: le trasformazioni sociali, il lavoro, la scuola, il sindacato, la stampa, le associazioni culturali e religiose, insieme ai cambiamenti del costume e della vita politica.
Questa storia, importante a livello locale, ha certamente un significato più allargato: storia di un intellettuale e di una città all’interno della storia generale del Paese.

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