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Due Venezie

un racconto di Claudio Piersanti
due fotografie di Franco Guerzoni

Altane 8
Marzo 2022
30 x 21 cm
7 pagine

Questa edizione è stata ultimata presso la tipografia Graficasette in trenta esemplari numerati da 1/30 a 30/30 e venti da I/XX a XX/XX riservati agli autori.
Le due fotografie sono state stampate su carta Felix Schoeller nello studio Gusmeri Fine Art.

Claudio Piersanti è nato nel 1954 a Canzano (Teramo), vive a Roma.

Franco Guerzoni è nato nel 1948 a Modena, dove vive.

DUE VENEZIE

Perché due? Ma perché è nata per esserlo, riflessa nell’acqua che la divide esattamente in due. Una sopra e una sotto, e solo chi naviga su quella linea perfetta e invisibile può dire di conoscerla davvero. Il tempio del dolore, il tempio dell’allegra follia. Morte e resurrezione, morte come fondamenta, le leggi del mare e le leggi della terra. Entrambe le Venezie sono creazioni umane, tutto è voluto, misurato e contato, senza segreti ma con molti segreti che un giorno saranno chiamati “industriali”. Una è un sogno, l’altra il sogno di un sogno. Ne possediamo i preziosi secolari disegni, precisi in ogni dettaglio. Mai città fu più voluta, disegnata, progettata, in ogni suo millimetro quadrato. Le azzurre Dolomiti che fanno da sfondo, immerse nei loro boschi, sono la Venezia visibile. Pietra e tronchi, la città, palafitta. Le sacre querce intoccabili della Serenissima, assetata di navi e sostegni. Querce a forma di navi. Invisibili tra le pietre bianche di fondamenta e calli vivono minuscoli fiori azzurri quasi invisibili a occhio nudo. Fiori di montagna senza radici, timidi, dolomitici, azzurro pallido. Gli innamorati vogliono che Venezia gli faccia da sfondo, chi vuole congedarsi dal mondo incontra l’altra Venezia, appena il frangersi di una timida onda sulla pietra. Forse senza saperlo vengono per lo stesso motivo. Innamorati e suicidi, mistici e libertini, poeti silenziosi che camminano d’inverno lungo fondamenta degli Incurabili sognando lontane città veneziane e folle vocianti che si azzuffano in costume attorno a san Marco e applaudono le signorine volanti. Visitarla ti aiuta a conoscere le tue contraddizioni: non amo il carnevale ma ho visto maschere molto belle; sfuggo i turisti ma adoro le gondole. Tanti anni fa un caro amico mi portò con una barchetta a vela dalle foci del Po a Venezia, e fu come vederla per la prima volta. Ci accolse così maestosamente da toglierci il fiato. È venendo dal mare che Venezia si lascia guardare. Bianca e rosa che sembrava Monet. Già, ma Venezia è il Canaletto o è Turner? Difficile rispondere perché le vediamo entrambe, insieme a mille altre. Non è un’isola Venezia, ma molte isole, non una città soltanto, ma molte. È città e campagna, è pietra e cielo, e cielo e mare.

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Franco Guerzoni

Fotografia
295 x 210 mm
30+XX esemplari firmati e numerati

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la seconda fotografia realizzata per la presente edizione, anch’essa con tiratura di 30+XX esemplari firmati e numerati